La significatività di ogni forma di vita è data dai criteri di un dato momento culturale, per cui non capire che il passato declina significa incapacità di portarsi al futuro. Da qui la necessità di ripensare le varie figure di vita consacrata uscendo dalle strette che essa stessa si è costruita, per abbracciare invece modelli evangelici che interroghino l’uomo di oggi.
Se non si entra nel processo della vita che è trasformazione e progresso, anche le esperienze più belle si rattrappiscono, i carismi si istituzionalizzano e perdono la genuinità degli inizi.
Biografia dell'autore
Rino Cozza è presbitero della Congregazione di S. Giuseppe (Giuseppini del Murialdo). Laureato in Teologia dogmatica, ha conseguito il dottorato in Teologia pastorale e collabora con i mensili «Testimoni»per l’Italia e «Vida Religiosa»(Madrid)per la Spagna. Già vicario episcopale per la vita consacrata nella Diocesi di Trento, collabora con vari Centri, «osservatori»,di ricerca socio-pastorale. Con Àncora ha pubblicato Futuro è ospitare il nascente. La vita consacrata di domani (2023).
