Un saggio coinvolgente ed appassionato sulla scrittura poetica di De André, analizzata con i criteri della critica letteraria, pienamente adeguati all’interpretazione di testi di autentica poesia come sono le canzoni di Faber. Addentrarsi nell’officina segreta di De André consente di indagare le sue modalità creative e delineare una poeticache sarà costante, dalle prime alle ultime canzoni, sulla trasfigurazione della realtà operata dalla memoria e dall’emozione, affidata al linguaggio altro della poesia. Scelto e valorizzato accuratamente da Fabrizio, che è un innamorato della parola, del suo valore autonomo, del suo colore vocalico-figurativo, linguistico-lessicale, fonico-musicale, coagulato in metafore di singolare forza fantastica.
Ricollegandosi alla nota definizione di un De André mosaicista e falegname di parole, l’autriceallinea poi il suo modus operandi alle più aggiornate teorie sulla traduzione, non considerata più una copia (fedele o infedele) ma uno strumento dinamico di creatività, aperta e continuamente rinnovabile, come Faber dimostra brillantemente sin dagli esordi.
Nello snodarsi del saggio si esplorano, con scelte mirate, le canzoni che rispecchiano un itinerarioartistico in costante crescita, scandito da tensioni conoscitive, etiche, civili, spirituali e incalzato da una perenne curiositas eda una volontà di sperimentazione che porta De André alla collaborazione feconda con altri grandi artisti, collaborazione che approda a capolavori come La buona novella, Creuza de mä e Anime salve.
Quarta di copertina
Io, per un giorno, per un momento, / corsi a vedere il colore del vento.
(Il sogno di Maria)
Un saggio coinvolgente ed appassionato sulla scrittura poetica di De André, analizzata con i criteri della critica letteraria. Per apprezzare e amare ancora di più quel vento avvolgente è che la sua poesia, la sua musica, la sua magica voce, polline e sorriso di Dio, che pervade l’universo, oltre il tempo e lo spazio, oltre il breve cerchio d’ombra della nostra vita.
Biografia dell'autore
Graziella Corsinovi è docente di Letteratura italiana e di Storia del teatro e dello spettacolopresso l'Università di Genova, Facoltà di Scienze della Formazione. È nota a livello internazionale soprattutto per la novità dei suoi contributi critici su Pirandello: Pirandello e l'Espressionismo (1979, 19872); Pirandello. Tradizione e trasgressione (1983); Il corpo e la sua ombra. Studi pirandelliani (1997); La persistenza e la metamorfosi. Pirandello e Goethe (1997); La finzione vissuta. Percorsi pirandelliani tra filosofia psicologia e drammaturgia (2015, 20182).
Ha pubblicato studi su Diego Fabbrie sul drammaturgo catanese Antonio Aniante. Si segnalano inoltre le sue ricerche su Leopardi, che hanno indagato, tra i primi nell’ambito della critica leopardiana, sull’incidenza delle conoscenze scientifiche nella formazione del pensiero e delle strutture espressive del Recanatese, con varisaggi poi riuniti negli Atti del volume miscellaneo da lei curato Il silenzio della luna. L’altro Leopardi, tra scienza filosofia e trascendenza (2011).
Ha pubblicato nel 2003 con Àncora la monografia Don Carlo Gnocchi. Linguaggio e profezia, in cui ha messo in luce le singolari doti di scrittore di questo straordinario sacerdote, proclamato beato nel 2009.
In qualità di specialista di Pirandello e di Leopardi ha partecipato e partecipa a numerosi Congressi nazionali e internazionali.
Nel 1992, è stata insignita, per l'ampiezza e l'originalità della produzione saggistica, del premio internazionale Ultimo Novecento (nella stessa sessione, per il cinema, il premio è stato conferito a Pedro Almodovar); nel 2000, le è stata attribuita la Pagina d’oro per la critica letteraria; nel 2001ha ricevuto il premio Maestrale per essere tra le più rappresentative esponenti della cultura italiana.
