4 marzo 1943 - 1 marzo 2012: sono gli estremi della parabola terrena di Lucio Dalla, un grande artista della parola e della musica che ha saputo raccontare l’allegria e la disperazione, la forza dell’amore, l’inquietudine del vivere. Curioso, sperimentatore, spregiudicato nella sua ricerca artistica e umana, non ha mai nascosto la profonda religiosità che animava la sua visione del mondo ma anche la sua concezione dell’arte, perché – diceva – «Dio è tutto: forma e contenuto». Questo libro delinea il profilo artistico di Dalla grazie a un’attenta analisi dei testi delle sue canzoni e la ricostruzione dei rapporti con artisti e intellettuali (come Roberto Roversi e Francesco De Gregori) cruciali per la sua formazione e la sua carriera. Lucio Dalla, un «giullare di Dio» come l’amatissimo Francesco d’Assisi, è stato capace di raccontare non solo il nostro tempo storico ma ancora di più il nostro tempo interiore, lo scorrere delle nostre stagioni esistenziali. E lo farà ancora a lungo.
Biografia dell'autore
Paolo Jachia
Paolo Jachia (Milano, 1958) dal 2000 insegna a contratto presso l’Università degli Studi di Pavia e il Collegio Nuovo di Pavia Semiotica delle arti, Semiotica e storia della canzone italiana contemporanea, Semiotica e simbolismo nella psicologia della narrazione. Ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale a professore di seconda fascia in Letteratura italiana, Letteratura italiana contemporanea, Critica letteraria e letterature comparate. È autore di una trentina di volumi dedicati all’analisi critica dell’arte contemporanea, in particolare della canzone d’autore italiana. Ha pub- blicato con Àncora saggi dedicati a Francesco De Gregori, ai Baustelle, a Lucio Dalla, a Roberto Vecchioni e a Davide Van De Sfroos.