L’uomo è ciò che mangia. Ma non tanto con la bocca o con l’occhio, quanto con l’orecchio. È la parola, implicita o esplicita, che rende ogni cibo buono o velenoso. L’autore tocca, in modo unitario e semplice, i temi che hanno caratterizzato l’arco della sua ricerca: parola e realtà, interpretazione e comunicazione, discernimento e libertà, compassione e comunione nella diversità. Al centro c’è la riflessione sull’esperienza di quarant’anni di catechesi biblica, offrendone i fondamenti teorici e la descrizione di come avviene e cosa produce. La sua proposta di lettura antropologica della Bibbia, valida per qualunque testo, è impregnata di simpatia per l’umanità dell’uomo d’oggi, sempre più ricca di opportunità e sempre più esposta a precarietà. Uno diventa la parola che ascolta: a una certa età, è responsabile della faccia che ha.
Biografia dell'autore
Silvano Fausti
Silvano Fausti (1940-2015), gesuita, dopo gli studi teologici e un periodo dedicato all’insegnamento, alla fine degli anni Settanta è stato tra i fondatori della Comunità di Villapizzone, nella periferia di Milano, in cui gesuiti e famiglie vivono in uno stile di condivisione. Apprezzata guida spirituale di tantissime persone, è stato confessore del cardinale Carlo Maria Martini, cui era legato da profonda amicizia. «Cacciatore di frodo nella Bibbia», come amava definirsi, per lunghi anni ha tenuto seguitissimi incontri di «lettura della Parola». È autore di numerosi libri di esegesi biblica e spiritualità, molti dei quali pubblicati da Àncora.