«Lo stile è l’uomo stesso». Questa affermazione di un pensatore del Settecento ci conduce al cuore della rilettura attenta (e spesso sorprendente) che padre Fausti fa del Vangelo di Luca.Sotto i nostri occhi vediamo disegnarsi il ritratto di un Gesù che nel suo stile rispecchia l’amore «insensato» di un Dio «mille miglia lontano dalle nostre immaginazioni». E il discepolo è chiamato alla sfida più esigente: modellare il suo modo di pensare e agire su quello del Maestro, perché lo stile è tanto importante quanto il contenuto del messaggio. Perché non si può comunicare una buona notizia – tanto meno la buona notizia che è il vangelo – attraverso una cattiva comunicazione, «non si possono annunciare la pace, la mitezza, la riconciliazione, la misericordia con uno stile arrogante e pretenzioso» (Enzo Bianchi).«La nostra vita non è determinata dalle cose che facciamo, che sono più o meno uguali per tutti; ciò che rende “diversa” la nostra vita è il modo di prenderla, nel bene e nel male. Per questo, se vogliamo essere discepoli, dobbiamo guardare allo stile di Gesù».
Silvano Fausti (1940-2015), gesuita, dopo gli studi teologici e un periodo dedicato all’insegnamento, alla fine degli anni Settanta è stato tra i fondatori della Comunità di Villapizzone, nella periferia di Milano, in cui gesuiti e famiglie vivono in uno stile di condivisione. Apprezzata guida spirituale di tantissime persone, è stato confessore del cardinale Carlo Maria Martini, cui era legato da profonda amicizia. «Cacciatore di frodo nella Bibbia», come amava definirsi, per lunghi anni ha tenuto seguitissimi incontri di «lettura della Parola». È autore di numerosi libri di esegesi biblica e spiritualità, molti dei quali pubblicati da Àncora.
Biografia dell'autore
Silvano Fausti
