La lettera ai Galati è il manifesto del cristianesimo nascente. Paolo si oppone ai primi tentativi di svuotare il vangelo e farcirlo di leggi, norme e decreti. La croce di Gesù rivela una novità assoluta: Dio è tutto amore e l’unica legge per l’uomo è la libertà di amare come è amato. Saltano le barriere religiose e culturali, sociali e di genere: «Non c’è giudeo né greco, non c’è schiavo né libero, non c’è maschio e femmina» (Gal 3,28). È tolta ogni divisione: siamo tutti figli dello stesso Padre, fratelli che si accolgono nella loro diversità. La chiesa è sempre tentata, ovviamente a fin di bene, di sostituire il vangelo con la legge. Questa lettera è un accorato appello per non «cadere fuori dalla grazia» (Gal 5,4).
Silvano Fausti (1940-2015), gesuita, dopo gli studi teologici e un periodo dedicato all’insegnamento, alla fine degli anni Settanta è stato tra i fondatori della Comunità di Villapizzone, nella periferia di Milano, in cui gesuiti e famiglie vivono in uno stile di condivisione. Apprezzata guida spirituale di tantissime persone, è stato confessore del cardinale Carlo Maria Martini, cui era legato da profonda amicizia. «Cacciatore di frodo nella Bibbia», come amava definirsi, per lunghi anni ha tenuto seguitissimi incontri di «lettura della Parola». È autore di numerosi libri di esegesi biblica e spiritualità, molti dei quali pubblicati da Àncora.
Biografia dell'autore
Silvano Fausti
