Col teatro di Shakespeare abbiamo a che fare con un corpus letterario analogo a quello di Omero, di Dante, di Cervantes e di altri grandi della letteratura in cui la portata dell’opera viene decisamente a superare l’autore. Osservando i pregi e i difetti dell’animo umano, Shakespeare ha operato da vero artista, accogliendo nella trama delle sue opere teatrali e nella scelta dei personaggi quei riferimenti fondamentali dell’etica cristiana necessari a ridestare la coscienza di un’umanità decaduta. I molteplici passi shakespeariani citati, tratti da tutte le opere teatrali del bardo di Stratford-upon-Avon e debitamente contestualizzati e commentati dai due autori, fanno cogliere il messaggio etico e religioso, specificamente cristiano, di cui l’opus shakespeariano è pregno. Siamo tutti invitati a riconoscerlo e a farlo nostro.
Quarta di copertina
La tela della nostra vita è più che varia: fila il bene col male. Le nostre virtù porterebbero alla superbia se i nostri difetti non le moderassero; i nostri errori ci farebbero disperare se le nostre virtù non li consolassero (William Shakespeare, Tutto è bene quel che finisce bene).
Straordinario osservatore dei pregi e dei difetti dell’animo umano, Shakespeare accoglie nella trama delle sue opere teatrali e nella scelta dei personaggi i riferimenti fondamentali dell’etica cristiana, ma non si limita a metterli in scena: ci invita a farli nostri.
Biografia degli autori
Eduardo Ciampi, insegnante di Lingua e Letteratura inglese, traduttore, articolista e saggista, ha già pubblicato alcuni studi monografici sul teatro shakespeariano.
Pietro Saltarelli è diacono nella comunità di Tragliatella (Fiumicino, Roma).
