Orsa minore
Orsa minore
Anfore dal cielo
Lorenza Auguadra, Adriana Rinaldi, Teresanto Scroccarello ...
pagine: 112
Antologia? Composizione corale, a più mani? Sviluppo corale di un tema, di un grumo poetico? Non si tratta di definire questo lavoro, a che servirebbe? Si tratta di farsi un quadro di comprensione all’interno del quale situare mentalmente lo sviluppo di una linea poetica, se pur ve n’è una. E una esiste ed è ben individuata da mons. Giovanni Giudici: la «sensibilità propria, specifica, attraente…» del poetico femminile che però, aggiungo io, si ritrova e converge in queste «anfore», felice intuizione dell’ideatrice di questo lavoro, Anna Vercesi. Lei, insieme alle altre tre poetesse ci consegnano una fitta sequenza di suggestioni che per molti versi costituisce un unicum nel panorama poetico e che anche per questo l’Editrice Àncora ha ritenuto di inserire nella collana Orsa minore.Nella lettura siamo sottoposti a differenti sollecitazioni, sia a motivo della «coralità» degli scritti, sia a motivo dei differenti stili via via utilizzati dalle autrici. Dal testo breve, fulmineo, quasi aforistico, si passa a versi più disciplinati, più cadenzati fino ai testi più lunghi, discorsivi ma che comunque non disperdono il loro significato. Talvolta in trasparenza, talvolta ben visibile, è costantemente presente il senso, la traccia dello spirituale, del meditativo, della ricerca di senso profondo: è questo l’elemento unificante dei testi. Le «anfore» contengono pensieri buoni.Luciano Rossella
Come un velo di neve
Stefano Caldirola
pagine: 112
Già il titolo di questa nuova raccolta Come un velo di neve, soffice e leggero, introduce ad una poesia di grande delicatezza e di sovrana padronanza del linguaggio. Non è da oggi che Stefano Caldirola ci ha abituati a questa fedele sincerità del “verbo”, della parola cioè che oscilla da una parte verso il reale, minuto e circoscritto e facilmente riconoscibile, dall’altra parte verso un orizzonte lontano e vasto, in una gioiosa tensione che ne dilata l’eco. Non la fine della parola dunque, non il ripiegamento su sé stesso, ma l’espansione verso un miracolo che ha da venire, verso un evento che s’ha da compiere, con un sussurro appena percettibile, ma che s’eleva e s’innalza nell’abbraccio dell’universo. Questa poesia nasce nella piena istintiva del sentimento ma un sapiente lavorio di correzione, di cancellazione, di condensazione, di inediti accostamenti verbali, di abbinamenti che svelano una realtà guardata così – dal poeta – come per la prima volta e, dopo di allora, non più leggibile con altro occhio. E in questa condensazione si ritrovano la vita e il suo dolore, la gioia e la speranza: si manifesta così una bontà d’animo che sembra solo piccola favilla e invece è alimentata da un caldo fuoco di amore per il mondo, per la natura, per la famiglia, per chi ti ha dato generosamente la vita.
Paolo Bartesaghi
Annunciare per Amore
Giuseppe Puma
pagine: 120
Il terzo volume della trilogia consegna al lettore quella musica che si può ascoltare unicamente nel silenzio, nella profonda solitudine che, sola, rivela una Presenza d’amore, la più intima compagnia del proprio vivere. […] Musica di Dio e musica dell’uomo compongono insieme in armonica unità le varie vicende della vita, manifestandone il senso, la verità che in esse si dispiega. Tale verità è una Persona, non un concetto: Gesù Cristo. Il senso scaturisce dall’incontro con Lui nel mistero pasquale, in cui siamo inseriti e, continuamente ricreati, riceviamo vita.Sr. Ilaria Mazzotta
Beato è chi non si arrende
Immagini passate, sogni presenti, consegne future
Marco Garzonio
Il “sentimento del tempo” pervade la terza “prova poetica” di Marco Garzonio
Beato è chi non si arrende
Immagini passate, sogni presenti, consegne future
Marco Garzonio
pagine: 136
Il “sentimento del tempo” pervade la terza “prova poetica” di Marco Garzonio. Dopo Siamo il sogno e l’incubo di Dio (2015) e I profeti della porta accanto (2017), il nuovo canto nasce nella sofferenza per il diffuso clima di disumanità (la «cultura dello scarto» di papa Francesco) e s’appella allo spirito della generazione dell’Autore, «nata con la guerra». Ad essa Garzonio dedica l’opera perché continui a «promuover la memoria, stupirsi, sognare, esser solidale, liberamente pensare» e «passi il testimone a chi già ci cammina a fianco e a chi solo l’amore riesce a immaginare». Chi non si arrende dispone degli attrezzi per resistere anche alle catastrofi e porre le basi di ogni Ricostruzione.
La forza della poesia
Gianni Gasparini
pagine: 104
La forza della poesia è la sua attitudine a scuoterci nel profondo e ad accrescere la nostra consapevolezza. La poesia investe di luce nuova ogni elemento della vita - una foglia, un albero, un gesto amorevole tra due persone - e dà consistenza e spessore alle evenienze più semplici della vita quotidiana. Essa ha la capacità inaudita di trasfigurare con un soffio quello che sembra banale agli occhi di tutti.
La poesia è, nello stesso tempo, confronto costante con le cose ultime: parola essenziale che fa memoria, illumina il presente e disegna creativamente l'avvenire. Questa raccolta si articola in tre aree su cui l'autore lavora da anni: la natura - considerata qui soprattutto nelle espressioni dei paesaggi vegetali e nelle visioni notturne -, le rêveries aperte ad ogni sorta di viaggio mentale e da ultimo il discorso sul senso della parola nella realtà attuale.
Amato per Amare
Giuseppe Puma
pagine: 128
Antologia di poesie.
Invito cordialmente ogni lettore a “sostare” ovvero a “dimorare” nella bellezza e nella profondità delle parole trovate dal poeta. Con il suo stile inconfondibile, egli brilla per chiarezza. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di spiegazione alcuna. La forza sintetica del suo dire riesce ad avvincere anche le persone più distratte e indifferenti.
Mons. Franco Buzzi
Cercando il Faro
Antonella Palomba
pagine: 96
Un percorso poetico ed emozionale attraverso tutte le vicende della vita fino al limitar della morte, illuminato dalla fede, nato dal desiderio che non sia censurato il profondo desiderio di compimento e di felicità che ciascuno ha nel cuore, conferma per chi crede, spunto per chi è in ricerca.
Amor contra amorem
Giuseppe Puma
pagine: 96
Questa raccolta piace perché il percorso poetico di Puma conosce gli slanci d’un cuore che sa sperare e stupefarsi, cogliere i valori etici della solidarietà, intrecciare armonie e ricordi, emozioni e silenzi, caducità ed eternità. Il registro linguistico possiede una sua originalità e una nomenclatura che germina costrutti metaforici radicati nell’humus religiosa del poeta e nel bisogno di affidare alla fede le stimolazioni dell’intelligenza creatrice. Domenico Pisana
La poesia di Pippo Puma è essere: l’essere preghiera, per dirla alla Vito Mancuso. Innumerevoli sono gli spunti meditativi che il lettore ricava e riceve dalla lettura di questo suo ultimo libro. Si viene sempre toccati dai versi non arzigogolati; una sorta di grazia lirica permea il procedere della narrazione poetica: “facile” e pur tanto complessa nelle questioni di fondo che pone; feconda e felice, anche quando si celano particole d’immane dolore, in quanto dedita e mai rassegnata. Alberto Figliolia
Per Padre Maria Turoldo il cammino poetico religioso è stato mistico, tormentato, gridato, per Giuseppe Puma è stato un richiamo gioioso, riposante, sereno. In uno c’è la visionarietà del mistico, nell’altro l’appagato abbandono. Angelo Gaccione
Poesie dei tempi, dei luoghi e delle circostanze
Paolo Zampetti
pagine: 160
Poesie riguardanti i tempi, i luoghi, le circostanze; poesie che comprendono il vissuto quotidiano; poesie che ricordano persone care, amici, amori, sentimenti, passioni. Tutto ciò fa parte della vita. Ed è un inno alla vita, nella gioia, nel dolore, nella felicità o nella malinconia, ciò che emerge da questo libro. Dedicato a tutti coloro che la amano, la apprezzano nelle sue mille sfaccettature, ma anche a quelli che hanno perduto la fiducia in essa.
Teologia e poesia
Saggio di teologia. Opera poetica. Contributi critici
Giuseppe Villa
pagine: 304
II libro e costituito da tre parti. La prima è un saggio sulla relazione tra la teologia e la poesia e svolge in cinque capitoli altrettante questioni e, per sommi capi, formula un'ipotesi di sintesi plausibile di una relazione "più virtuosa". II primo capitolo affronta la triplice relazione teologia, filosofia e poesia con al centro la "parola": essa richiede un loro ripensamento in nome dell'"evento", che investe certamente il linguaggio di tutte e tre. La conclusione affida al secondo il compito di descrivere il metodo della "teologia narrativa" che, senza escludere le altre forme dello studio del testo sacro, consegna alla "teologia poetante" del terzo capitolo il compito di affrontare le diversità tra la teologia e la poesia e le loro auspicabili convergenze. II quarto e il quinto capitolo affrontano rispettivamente cosa può dare la teologia alla poesia e, viceversa, cosa può dare la poesia alla teologia. A questa prima parte ne segue una seconda, che è una raccolta di poesie. La prima inizia al termine della "lettura" della parabola del Padre buono e mette in campo la scena iniziale di un grande scenario del nostro tempo, che fa scorrere tre scene in successione: la metafora della notte, la crisi della parola e un canto a tre voci. Ciascuna di queste riporta diverse poesie. L'epilogo ripresenta la scena finale della triplice confessione d'amore di Pietro, nella quale avviene l'attuale passaggio tra narratore e lettore, con la grata consegna al lettore. La terza parte contiene diversi contributi critici di esperti sulla stessa materia trattata nel saggio iniziale.
I profeti della porta accanto
Segni dei tempi, poesie, richiami di eterno
Marco Garzonio
pagine: 104
Con questa raccolta prosegue la prova poetica di Marco Garzonio cominciata in Siamo il sogno e l’incubo di Dio (Àncora, 2015). I temi, scrive l’autore, «restano il cammino personale e i sussulti del mondo, impastati con quel Dio che sempre più mi cerca, mi inquieta, mi stana». A legare volti, luoghi, eventi evocati dalla parola poetica (da Martini a Turoldo, da Milano all’amata valle Spluga, dal terrorismo fondamentalista ai profughi che premono alle porte di un’Europa cinica e distratta) la riflessione sui profeti della porta accanto, coloro che – nelle parole dell’autore – «ci parlano e ci addestrano con gesti o silenzi, col fatto solo di esserci e affrontare ogni giorno le difficoltà della vita secondo sobrietà, semplicità, onestà, con quel sano strabismo dell’anima che porta ad avere un occhio sugli altri e l’altro su se stessi». «Garzonio è un profeta della porta accanto, in cerca della sua visione. Uno che a ogni tramonto, davanti al sole che scende, senza nostalgia lo guarda / che ancora è lungo il giorno sino a notte. Lungo è il giorno, e santo, a saperlo godere e inseminare, come Marco, di pollini di poesia e profezia » (dalla prefazione di Ermes Ronchi).