Orsa minore
Orsa minore
Acquerugiola
Poesie
Vincenzo Troiani
pagine: 176
Una raccolta di momenti lirici o nostalgici, di riflessioni di ispirazione sociale e preghiera.
Novissimi
Roberto Fumagalli
pagine: 64
Novissimi è una raccolta poetica che esplora le multiformi interconnessioni tra i mutamenti tecnico-antropologici della nostra epoca e i grandi interrogativi dell’esistenza umana. L’Autore medita i misteri della nostra origine, della sofferenza innocente e del nostro ultimo destino, in una ascesi incandescente che abbraccia le contraddizioni della contingenza nella speranza dell’Eternità.
Poesie
Stefano Caldirola
pagine: 160
Raccolta di poesie di Stefano Caldirola.
«La poesia, dunque, non è soltanto un’emozione, una sensazione o un concetto, ma qualcosa di più: è lo specchio di una realtà. La natura del poeta è contemplativa, e l’attività razionale o passionale non è che un suo livello inferiore. Dunque, la poesia è oltre il vuoto cieco, là dove si manifesta la realtà complessa del nostro vissuto».
Franco Loi, La luce della poesia, Editore Monte Università di Parma, 2012, p. 123.
Strade di Galilea
Roberto Fumagalli
pagine: 56
Strade di Galilea è una raccolta di poesie ispirate a episodi salienti dei Vangeli. Le tre parti della raccolta rivisitano rispettivamente alcuni incontri significativi di Gesù, le parole più toccanti della Sua predicazione e i momenti culminanti della Sua Passione. La meditazione religiosa dell’Autore si fonde con riflessioni teologico-filosofiche che contemplano la Rivelazione di Cristo e l’esperienza pasquale dei discepoli.
Pensieri Aforismi Poesie
Marzio Bonferroni
pagine: 448
Pensieri, aforismi e poesie sono frutto di una ricerca personale nel tempo, generata da situazioni reali e vissute nel vivere quotidiano, e dal desiderio di comunicare emozioni, idee e concetti che possano in qualche modo indicare una via positiva per risolverli o quanto meno per comprenderli e analizzarli a fondo nel proprio intimo. Spero che il lettore possa trovare qualche spunto di riflessione, utile per tendere a migliorare, anche se per un’infinitesima parte, la qualità dell’esistenza. Il mare è fatto di gocce… (Marzio Bonferroni).
Umane partiture
Boris Lazzaro
pagine: 58
Che cosa accadrebbe se, un giorno, senza alcun preavviso, vedessimo la nostra vita rappresentata a teatro? Forse, nonostante l’imbarazzo iniziale di vederci impersonati da attori abili o maldestri, la cosa infine ci «darebbe a pensare», facendoci magari riscoprire il senso del nostro stare al mondo. È quanto tentano di fare queste Umane partiture, tracciando, come un abbozzo poetico, copioni, sceneggiature e squarci dietro le quinte della vita d’un gruppo d’umani. E pure del riflettore parlano queste Umane partiture, di quella luce che, strappando i personaggi all’ombra dell’indistinto, ne definisce consistenza, fisionomia e vita. «Signori e signore» – vien quasi da dire – «ecco il teatro della vita».
Ciò che mi possiede
Il prete poeta erede di Rebora
Ezio Soroldoni
pagine: 136
Una morte tragica avvenuta nel lago di Lugano il 22 luglio 1964 spezza per sempre, a soli 32 anni, la vita di padre Ezio Soroldoni. Ma il terribile dramma non mette a tacere le parole del giovane sacerdote: dalle sue carte infatti emergono decine di commoventi poesie, il cui stile ricorda ai primi lettori i versi del poeta e prete rosminiano Clemente Rebora. I sessantasette componimenti ritrovati – ricchi di invocazioni e vere e proprie domande a Dio sull’esempio della poesia di David Maria Turoldo, del quale Ezio Soroldoni fu uno dei primi estimatori – raccontano un uomo intenso e «moderno», mosso da dubbi e certezze, pace e scoramenti sempre presentati a Dio, in un dialogo incessante e fiducioso. Oggi, dopo cinquant’anni, quelle strofe passionali rimaste sostanzialmente inedite e sconosciute al grande pubblico, si presentano per la prima volta rivelandosi giovani e attualissime al lettore contemporaneo.
Dodici Lune
le stagioni della speranza
Gianni Lazzarin, Giulio Pretto
pagine: 80
L’almanacco delle anime fragili e viandanti redatto per noi da Giulio e Gianni non ci offre né notizie, né previsioni, ma chiavi. Di mese in mese, luna dopo luna, stagione dopo stagione siamo accompagnati a non perdere il filo della speranza, tenendoci legati con il filo della memoria e della gratitudine per tutto ciò che la vita ci dona persino quando sembra rapirci qualche piccola o grande gioia (dalla Prefazione).
Amor de rosa
Fabrizio Da Trieste
pagine: 72
Sullo scaffale fanno bella mostra di sé e tengono com- pagnia agli altri tuoi fiori: ai Petali e ai Papàvari, al giallo del tuo Làras. C’è una ricorsività nel tuo poetare ispirandoti ai fiori che già mette il lettore su possibili piste di comprensione. E non è solo nel tuo amore per le piante – e in genere per la botanica – che si deve cercare risposta; la metafora è molto più profonda e rimanda a quell’essere radicati, i fiori come gli uomini, alla terra, al luogo primevo da dove scaturisce, assieme all’identità e al senso di appartenenza, il dialetto: la lingua madre. Se la vita altro non è che un viaggio a ritroso alla ricerca del tempo perduto della propria infanzia, le parole che sgorgano sono quelle che l’istinto bambino suggerisce. È forse per questo che da tempo non scrivi più nella lingua italiana: troppo scultorea e ufficiale per tradur- re l’istintività del cuore. Meglio i dialetti: anche strani, arcaici, lontani, recuperati con una operazione letteraria apparentemente semplice dal tuo talento; in verità diffi- cile e sofisticata e dunque, a maggior ragione, degna di attenzione (dalla Prefazione).
Una barchetta di carta
Vincenzo Troiani
pagine: 160
Liriche haiku e pensieri, tutto in poche righe, che non temono di opporsi alla notte del mondo.E tutto su una barchetta di carta, che non è solo una metafora, ma è una magia dell’anima, un gioco fra le mani di un bambino. Nasce solo per te, è fatta per navigare une intera vita e resta a galla anche quando sembra appesantita, stanca a magari un po’ delusa. Continua però, sempre, a guardare dove nasce il vento e si riapre il cielo grata per ogni nuovo giorno. Coltiva una sorta di luce in cammino, tutta ancora da decifrare e una malinconia serena che avvolge le piccole code della vita per preservarle dalla dimenticanza e perché altri possano condividerle. Camminando per un tratto di strada tutti assieme.
Laras
Larici
Fabrizio Da Trieste
pagine: 64
«Fabrizio Da Trieste come tutte le genti di montagna non è un fecondo parlatore e non ostenta sapienza, vive interiormente il suo rapporto col mondo. I suoi sono versi che respirano la natura, ne cercano l’intima melodia; a volte come semplice estasi, come un’apparizione, a volte come il riaf?orare di una memoria o di un sogno. La sua cadenza è sollecitata dalla qualità stessa di essenze d’alberi, uccelli, ?ori, misteri, misteri di cieli lontani o vicini, essenze di umanità e del loro lavoro, persone o luoghi scomparsi. Sempre il ritmo e il suono alludono all’emozione che il dicente assorbe dalla vita che lo sovrasta, e lo pervade e avvolge nel suo antico incanto» (Dalla Prefazione).