Orsa minore
Orsa minore
Laras
Larici
Fabrizio Da Trieste
pagine: 64
«Fabrizio Da Trieste come tutte le genti di montagna non è un fecondo parlatore e non ostenta sapienza, vive interiormente il suo rapporto col mondo. I suoi sono versi che respirano la natura, ne cercano l’intima melodia; a volte come semplice estasi, come un’apparizione, a volte come il riaf?orare di una memoria o di un sogno. La sua cadenza è sollecitata dalla qualità stessa di essenze d’alberi, uccelli, ?ori, misteri, misteri di cieli lontani o vicini, essenze di umanità e del loro lavoro, persone o luoghi scomparsi. Sempre il ritmo e il suono alludono all’emozione che il dicente assorbe dalla vita che lo sovrasta, e lo pervade e avvolge nel suo antico incanto» (Dalla Prefazione).
Il ruvido mistero
Poesie
Nadia Scappini
pagine: 128
La poesia della Scappini esiste per una pura necessità esistenziale. È una donna che si confronta con il ruvido mistero del vivente, senza ripararsi in facili scetticismi o in lamentii senza profondità. E qui non si respira nessuna uggia letteraria, nessuna velleità da medaglia rilasciata dai morti dipartimenti letterari. Esiste poiché non può non esistere, e oggi, prendendo il largo in questo vascello in cospicue pagine di versi, cerca altre anime che ospitando il ruvido mistero del vivente ne vogliono decifrare meglio la voce, il segno, i suggerimenti» (dalla Prefazione).
Come 2 foglie
Metafore di scienza
Giovanna Zimatore
pagine: 112
Ritengo che la scienza possegga una dimensione personalista e che questa sia da ricercare nel fatto che la conoscenza scientiica, come qualsiasi altra vera conoscenza, è indissolubile dal nostro essere più profondo. La stessa persona è sia scienziato che padre, madre, figlio, amico. Se siamo credenti la scienza non abita in un luogo differente da dove «abita» la nostra fede.
Nel buio non dorme la luce
Lilla Sturniolo Misiano
pagine: 168
Ancorata alla visione evangelica della vita, Lilla Sturniolo ha il coraggio della testimonianza dei valori in cui crede: "Le mie due ali - confessa - sono lo studio e la preghiera. Studio e preghiera portano in alto". Con tale condizione di fondo lei dialoga con la cultura, che poggia sugli autori prediletti: Goethe, Mann, Walser, Rilke. Senza tuttavia dipenderne, senza lasciarsene condizionare. Sa di essere persona fuori dagli schemi, fuori dalle idee altrui. Con questa raccolta di testi, densi e consistenti, che esprimono il suo mondo interiore non avulso dalla concretezza del quotidiano, offre ai lettori alcune tracce del suo percorso poetico profondamente umano che passa attraverso i temi dell'amore, della famiglia, del rapporto con Dio e con la natura, della solidarietà con chi soffre.
Acquerugiola
Poesie
Vincenzo Troiani
pagine: 176
Una raccolta di momenti lirici o nostalgici, di riflessioni di ispirazione sociale e preghiera.
Luse de utuno
Luci d'autunno
Fabrizio Da Trieste
pagine: 72
Trieste è una gran bella città, dove si incontrano la magia del mare e l’asprezza del Carso ed è da questo incontro che deriva gran parte del suo fascino, fascino che Fabrizio Da Trieste trasmette attraverso le sue poesie. Ogni poesia è un quadro con i suoi colori e la sua luce, perché – come dice il titolo stesso della raccolta – la luce è protagonista, quasi sempre presente in ogni composizione. La tavolozza ha colori svariatissimi, che vanno dalle tinte forti dei «rossi tramonti» a quelle delicate «’desso sul Carso / va a fiorir, lilaciaro, / l’Aster amellus». E la natura è osservata e descritta e ammirata in tutti i suoi aspetti e nel volgere delle stagioni.
Rime scarse
Canzoniere
Luca Broggi
pagine: 64
La poesia nasce, normalmente, da un profondo bisogno di esprimersi che per il poeta coincide con il bisogno di vivere. Stanno diventando sempre più numerosi i sacerdoti che scrivono poesie; forse anche con qualche diversa motivazione, inerente, oltre che al loro vissuto, anche alla loro missione. Don Luca cerca di esprimere questo desiderio leggendo nei due grandi libri della natura e della Parola, traendo dal suo tesoro, come lo scriba saggio, cose antiche e cose nuove e usando, anche, linguaggi antichi e nuovi, senza paura di tornare a una tradizione che sembrava dimenticata (dalla Prefazione).
Scarica il sonetto "il Fornalino" (montagna della val d’Ossola)
