Nella lettura siamo sottoposti a differenti sollecitazioni, sia a motivo della «coralità» degli scritti, sia a motivo dei differenti stili via via utilizzati dalle autrici. Dal testo breve, fulmineo, quasi aforistico, si passa a versi più disciplinati, più cadenzati fino ai testi più lunghi, discorsivi ma che comunque non disperdono il loro significato. Talvolta in trasparenza, talvolta ben visibile, è costantemente presente il senso, la traccia dello spirituale, del meditativo, della ricerca di senso profondo: è questo l’elemento unificante dei testi. Le «anfore» contengono pensieri buoni.
Luciano Rossella
