La pandemia ha anche costretto a rivedere una concezione dell’uomo e della vita finora ritenuta indiscussa, ma che si è rivelata incapace di affrontare tematiche fondamentali che il lockdown ha riportato in auge: il valore del silenzio e dell’inattività, la conoscenza di sé, le relazioni, la capacità di parlare del fallimento e della morte.
Quarta di copertina
«Relazioni. Questo è il valore non contrattabile che le attuali problematiche ci invitano a porre al centro dell’attenzione. Non la “corsa del topo” verso uno status irraggiungibile, non il cyborg, l’ibrido o l’uomo divinizzato dalla scienza, ma le relazioni. È il valore differenziale alla base della felicità, anche nelle situazioni di precarietà e indigenza, richiesto con insistenza in forme dirette e indirette dalla sofferenza dei più giovani»