La vicenda umana e soprattutto resistenziale di don Giovanni Barbareschi (11 febbraio 1922 - 4 ottobre 2018) viene raccontata per la prima volta in modo approfondito e documentato da Giacomo Perego. Una storia che meritava da tempo di essere proposta al grande pubblico, superando il semplice racconto aneddotico e autobiografico e rivelando l’incredibile storia di don Barbareschi, attraverso una prosa romanzata e intima, ma sempre accompagnata da rigore storico e documentale. Il lettore sarà catturato da un senso di stupore e curiosità seguendo passo dopo passo le ricerche che Perego espone con stile quasi poliziesco, per scoprire documenti inediti, fonti, piste di indagine inesplorate. Quest’opera getta finalmente luce su uno dei personaggi più importanti e allo stesso tempo dimenticati della Resistenza milanese e non solo, offrendo una visione completa di un uomo che ha giocato un ruolo cruciale in un periodo drammatico della storia italiana.
Quarta di copertina
La figura di Barbareschi è la più clamorosa smentita della tesi kantiana sul carattere intrinsecamente cortigiano dei preti, perché in lui la figura sacerdotale e la fermezza del carattere si associano nel modo più stretto e più virtuoso.
Vito Mancuso
L’implicito forte richiamo all’«adesso tocca a voi» ha ispirato ragazze e ragazzi, ha unito generazioni, ha insegnato che si è credibili nel «ricordare» se la memoria è l’occasione continua per imparare a conoscere, informarsi, ritrovarsi, migliorarsi. Efficacemente scrive Perego, dell’ultima generazione dei «discepoli» di Barbareschi con la Fuci: «Andavo da don Giovanni a casa sua per cercare qualcosa senza forse sapere bene che cosa, aiutarmi a crescere facendomi le domande giuste e ad andare in profondità». È così: un maestro non insegna a dare risposte, ma a farsi «domande giuste».
Marco Garzonio
Ringrazio il dott. Perego per la pubblicazione di questa ricerca e la leggo come uno studio che ricostruisce una vicenda persona complessa in un tempo drammatico, confuso e tribolato. Ma leggo questo libro soprattutto come la testimonianza di una simpatia e di una amicizia con don Barbareschi.
Mario Delpini
Biografia dell'autore
Giacomo Perego, milanese, 34 anni, dopo il diploma conseguito presso il liceo classico Berchet si immatricola alla facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano. Negli anni universitari è attivo nella rappresentanza studentesca e frequenta la FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) di cui è presidente per la diocesi di Milano prima e membro del consiglio nazionale poi. Svolge la pratica forense e in contemporanea studia all’Istituto di Scienze religiose di Milano come uditore. Dal 2019 è assunto presso la Fondazione Culturale Ambrosianeum di Milano di cui è attualmente direttore. Dal 2016 unisce all’attività professionale l’impegno politico presso il Municipio 4 del Comune di Milano e nel 2021 viene rieletto e nominato Assessore alla cultura, educazione, giovani e partecipazione. Papà di Margherita, ha conosciuto don Giovanni Barbareschi nell’autunno del 2003; insieme a sua moglie lo ha scelto come punto di riferimento per la loro crescita umana e spirituale. Al primo incontro ne sono seguiti molti altri per i successivi quindici anni, fino alla morte di don Barbareschi.
