La ricerca del divino nel cinema avviene tra la polvere e il fango. Così l’hanno intesa i maestri del cinema italiano (Rossellini, Fellini, Pasolini...), che con le loro opere si sono chinati sulle vittime della guerra, sui derelitti, sugli esclusi. L’amore di san Francesco per gli ultimi, Fellini che fruga tra gli anfratti delle notti romane per ricavarne qualcosa di prezioso, i diseredati di Pasolini assetati di redenzione... Bertolucci e Bellocchio non sono da meno quando cercano di strappare il velo dell’ipocrisia che avvolge il comportamento convenzionale dei ceti medi. Olmi e i Taviani trovano tra i carcerati la verità di chi riconosce di aver sbagliato e decide di ripartire da capo. Paolo Benvenuti, adottando uno stile rigoroso, si lascia alle spalle tutto ciò che è contingente e, sulle orme di Dreyer, Bresson, Buñuel, varca la soglia dell’assoluto. «In questo ebook l’autore ha raccolto, più che saggi analitici su singole opere, racconti attorno ad autori e film che gli sono cari; Rossellini, Fellini, Pasolini, Sergio Citti, Bernardo Bertolucci – i suoi Dante – vengono accompagnati verso noi lettori da una guida sicura e partecipe: Virgilio. Poi questa raccolta di saggi ha una svolta. Negli ultimi quattro torna il piacere dell’analisi minuziosa: Bellocchio, Benvenuti, i Taviani – studiati a mezza strada fra il genere “racconto” e il genere “analisi” – e Olmi. È davvero come se noi lettori-spettatori stessimo seduti in una sala a vedere il film con accanto un Virgilio che ci commenta in diretta le immagini e i suoni che ci scorrono davanti» Adriano Aprà.
Biografia dell'autore
Virgilio Fantuzzi
Virgilio Fantuzzi nasce a Mantova nel 1937. Nel 1954 entra nel noviziato della Provincia Romana della Compagnia di Gesù a San Do menico di Fiesole (Firenze). Frequenta i corsi di Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Studioso di Storia dell’Arte e appassionato di arte contemporanea, pubblica i primi interventi critici (Fautrier, Canogar, Mafai) sulla Fiera Letteraria. Incomincia a interessarsi seriamente di cinema durante gli anni del «tirocinio» trascorsi presso l’Istituto Massimo di Roma (1962-1965). Il clima fervido che si respirava allora nella Capitale gli offre l’occasione di affiancarsi ai giovani critici che si riunivano nella redazione della rivista Cinema & Film. Assieme a loro entra in contatto con i grandi maestri del cinema: Roberto Rossellini, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini. Segue la lavorazione di di versi film osservando dal vivo come funziona la macchina della produzione. Approfondisce la conoscenza teorica del linguaggio cinematografico frequentando a Parigi il Séminaire publique sulla Sémiologie du cinéma tenuto da Christian Metz presso l’École Pratique des Hautes Études. Divenuto sacerdote nel 1969, ha fatto parte della redazione de La Civiltà Cattolica dal 1973 fino alla morte, avvenuta a Roma nel 2019.