«Quando sono seduto ai margini del set e mi guardo la punta delle scarpe, come sto facendo in questo mo mento, non so nemmeno che film ci sia attorno a me; se è Lo sceicco bianco, La dolce vita, Casanova o La voce della luna... Mi pare che sia sempre la stessa cosa; sono sempre io, nella stessa maniera, oppure è un altro. Sono io in attesa di un altro; so che deve venire. Qualcuno che, a un certo momento, mi fa smettere di guardarmi le scarpe, mi fa alzare dalla sedia, prendere il megafono e cominciare a inveire, a gridare, a dare ordini...» Federico Fellini.
La Rivista del Cinematografo ha assegnato il Premio Fabbri al libro con la seguente motivazione: «Non costituisce solo un viaggio illuminante tra i misteri, sacri e profani, che si celano tra i risvolti dell'opera del regista riminese ma è il lascito di un maestro della professione, un appassionante manuale di sguardo, di ermeneutica e di scrittura: l'esempio virtuoso di che cosa voglia dire fare critica non contro i film ma per amor loro».
Biografia dell'autore
Virgilio Fantuzzi
Virgilio Fantuzzi nasce a Mantova nel 1937. Nel 1954 entra nel noviziato della Provincia Romana della Compagnia di Gesù a San Do menico di Fiesole (Firenze). Frequenta i corsi di Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Studioso di Storia dell’Arte e appassionato di arte contemporanea, pubblica i primi interventi critici (Fautrier, Canogar, Mafai) sulla Fiera Letteraria. Incomincia a interessarsi seriamente di cinema durante gli anni del «tirocinio» trascorsi presso l’Istituto Massimo di Roma (1962-1965). Il clima fervido che si respirava allora nella Capitale gli offre l’occasione di affiancarsi ai giovani critici che si riunivano nella redazione della rivista Cinema & Film. Assieme a loro entra in contatto con i grandi maestri del cinema: Roberto Rossellini, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini. Segue la lavorazione di di versi film osservando dal vivo come funziona la macchina della produzione. Approfondisce la conoscenza teorica del linguaggio cinematografico frequentando a Parigi il Séminaire publique sulla Sémiologie du cinéma tenuto da Christian Metz presso l’École Pratique des Hautes Études. Divenuto sacerdote nel 1969, ha fatto parte della redazione de La Civiltà Cattolica dal 1973 fino alla morte, avvenuta a Roma nel 2019.
