L’interrogativo a cui questo saggio intende rispondere è sostanzialmente duplice: come il Dio biblico si è rivelato con parole e azioni per bocca dei profeti? E una volta conclusasi la rivelazione pubblica e definitiva di Dio in Gesù Cristo, come Dio si manifesta nei “segni del tempo” della Chiesa? L’indagine si articola in tre momenti logici: nel primo tenta di focalizzare in che modo, nell’Antico Testamento, il Signore ha comunicato con uomini di fede com’erano i profeti; la seconda tappa dell’indagine mostra in che senso il Vangelo secondo Luca ha attribuito a Gesù il titolo di “profeta” e in che maniera si sono compiute in lui le profezie dell’Antico Testamento; infine, l’ultima parte è dedicata a scoprire come Dio può “parlare” ancora ai nostri giorni.
Quarta di copertina
Il criterio fondamentale per «discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12,2), è la vicenda concreta e singolare di Gesù Cristo.
Biografia dell'autore
Franco Manzi, sacerdote della Diocesi di Milano, ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche e quello in Teologia nelle Pontificie Università Romane, nonché il titolo di élève titulaire de l’École Biblique de Jérusalem. È professore ordinario di Nuovo Testamento e di Ebraico biblico nella Sezione Parallela della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale presso il Seminario di Milano; supplente della cattedra di Nuovo Testamento nella Facoltà di Teologia di Lugano; docente nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e nella sede centrale della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. E' consultore del Dicastero per la dottrina della Fede e censore ecclesiastico della Diocesi. Noto conferenziere, collabora con numerose riviste. Ha all’attivo una cinquantina di libri.