Anche Gesù dovette imparare a stare al mondo, tra timori e speranze, amicizie e tradimenti. La Lettera agli Ebrei sostiene che, pur essendo Figlio di Dio, egli apprese ad obbedirgli dalle sofferenze che patì. Una conferma della progressiva crescita umana del Figlio è reperibile nell’episodio del suo ritrovamento al tempio, raccontato nel Vangelo di Luca. Questa testimonianza mette allo scoperto che, per lo meno dall’età di dodici anni, Gesù si sentisse in dovere di far dipendere la propria vita dalla volontà del Padre suo. All’interno dell’oscura vita di Gesù a Nazareth risplende così una luminosa scintilla di rivelazione sulla sua autocoscienza di Figlio, poi maturata lungo gli anni come grato riconoscimento di aver ricevuto – e di continuare a ricevere – tutto se stesso dal Padre.
Biografia dell'autore
Franco Manzi, sacerdote della Diocesi di Milano, ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche e quello in Teologia nelle Pontificie Università Romane, nonché il titolo di élève titulaire de l’École Biblique de Jérusalem. È professore ordinario di Nuovo Testamento e di Lingua Ebraica nella Sezione Parallela della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale presso il Seminario di Milano; supplente della cattedra di Nuovo Testamento nella Facoltà di Teologia di Lugano; docente nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano e nella sede centrale della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Censore ecclesiastico della Diocesi e noto conferenziere, collabora con numerose riviste. Ha all’attivo una cinquantina di libri, tra i quali ha pubblicato presso Àncora: La Parola della festa. Commento alle letture festive del nuovo Lezionario ambrosiano (9 volumi, 2008-2011);Prove di Dio o tentazioni del diavolo? Itinerario biblico per non perdere la fede (2015); Aneliti di risurrezione. Salmi per camminare verso la Patria (2019).
