Campione di una visione nichilistica, Samuel Beckett forse lascia intravedere anche un messaggio diverso, che dice di un senso dell’esistenza. È la tesi di Guido Gatti che, per far emergere questa prospettiva, fa uso di una lettura sapienziale del testo beckettiano; cioè parte dalla precomprensione che il mondo abbia un senso (radicato, in ultima istanza, nel trascendente) e tenta di rintracciare scintille di questa visione nelle realtà buie e degradate messe in scena dal drammaturgo irlandese. Il mondo stesso manifesta segni, esilissimi certo, di speranza (forse religiosa): in Aspettando Godot, quale che sia l’identità del tanto atteso Godot, un elemento scenico muta simbolicamente: sull’albero «tutto nero e scheletrito» del I atto sono spuntate, nel II atto, «tre o quattro foglie».
Aspettare Godot?
Tracce di speranza nei drammi di Samuel Beckett
Autore | Guido Gatti |
Argomenti |
Maestri di frontiera Tra religione e cultura |
Collana | Maestri di frontiera |
Marchio | Àncora |
Editore | Ancora |
Formato |
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Pagine | 112 |
Pubblicazione | 05/2008 |
ISBN | 9788851405731 |
Aspettare Godot?