A molti capita spesso di trascinare la sera disperdendosi in mille cose. Ci si sente in dovere di spremere dagli ultimi istanti della giornata un succo che non c’è più, di chiedere una proroga senza senso a un tempo che domanda solo di essere chiuso. Oppure si crolla di schianto dalla stanchezza, senza quasi rendersene conto, senza trovare pace, stretti da una morsa che comprime i pensieri e non lascia spazio ai bei sogni. Il credente saluta il giorno che muore, e lo fa nella preghiera. Al di là della debolezza e della fretta che lo consumano, avverte la necessità di un buon finale, che superi la fatica di dire addio (al giorno, alle persone, alle cose), che attenda come dono prezioso un’alba nuova dalle mani di Dio.
Biografia dell'autore
Davide Caldirola

Davide Caldirola è nato nel 1963. È prete della diocesi di Milano dal 1987. Attualmente è parroco a Milano. Accompagna giornate di ritiro e corsi di esercizi spirituali per sacerdoti e cammini di ascolto della Parola per i giovani. Collabora con i missionari del Pime e con l'istituto secolare delle «Piccole Apostole della Carità» di don Luigi Monza; ha pubblicato diversi testi di meditazioni bibliche.