Suor Ancilla Beretta e la comunità Nocetum
pagine: 168
L’ho conosciuta quando ero poco più che una ragazza. Frequentavo l’università ed ero iscritta al terzo anno di Scienze geologiche. Ero in ricerca di un senso più pieno della mia esistenza e da brava scout obbedivo all’impegno preso con la Partenza di conoscere di più Gesù. Le strade della vita mi avevano poi condotto a Chiaravalle dove, da qualche anno, una suora accoglieva giovani donne in ricerca. Un sorriso disarmante e nessuna domanda mi colpirono moltissimo. La proposta fu quella di pregare insieme i Vespri e poi di cenare. Quindi un silenzio assoluto fino al giorno dopo. Seguirono mesi di incontri e di preghiere. Finché chiesi di poter vivere anch’io quella vita sospesa tra preghiera e impegno in città. “No” fu la risposta, prima la laurea e poi si vedrà. In effetti passarono anni di studio in Italia e all’estero. Ma quello stile di vita Ora et labora mi era ormai entrato dentro e mi affascinava. Facevo fatica a star dietro a suor Ancilla, per la sua dinamicità nelle varie occupazioni e per i tempi prolungati di preghiera anche notturni. E ora che alla bella età di 80 anni per la sua salute precaria deve essere da noi accudita, ringrazio il Signore per il dono che mi ha dato in tutti questi anni. In effetti Ancilla è stata affetta tra il 2012 e il 2013 da cardiopatie ischemiche che hanno comportato diversi interventi di angioplastiche al Centro Cardiologico. Causando purtroppo anche un grave deficit cognitivo. Quindi seppure fatichi a compiere gesti della quotidianità è molto presente nella dimensione spirituale, quasi a parafrasare il Vangelo di Luca che “la parte migliore non le è stata tolta”. Posso dire che Ancilla mi ha rigenerato in Cristo, mi ha condotto alla fede vera, libera e liberante. Mi ha aiutato nel cammino spirituale, mi ha fatto scoprire la bellezza della verginità consacrata e dell’Ordo Virginum, ma anche la grandezza dell’ecumenismo e del dialogo con le altre fedi. E anche quando ho passato periodi bui della mia esistenza, nonostante i suoi impegni e le tante persone che sempre numerose hanno bussato alle nostre porte, mi ha ricordato che Dio salva e l’azione dello Spirito Santo rinnova sempre le nostre vite. L’idea del libro l’ho forse sempre avuta, perché penso sia bello condividere quanto questa donna molto forte, e nello stesso tempo estremamente fragile, ha fatto per tantissime persone e in particolare per la nostra città. Pensavo a un libro che avesse le caratteristiche dell’Ora et labora, riportando nella sezione Ora (la preghiera) il pensiero e la spiritualità; in Labora (il lavoro) la concretizzazione della fede, l’amore per i poveri e le iniziative per il territorio. Con le testimonianze di amici e compagni di strada, i documenti che ne storicizzano l’esperienza e il grande tesoro spirituale del Diario, dove ogni capitolo rappresenta un aspetto che si può leggere a sé. Ma non volevo scrivere da sola, era importante che qualcuno dal di fuori aiutasse a rileggere questa esistenza al Soffio dello Spirito e ringrazio per l’incontro con Laura, giornalista attenta che ha compreso perfettamente il suo stile. Gloria Mari