Terminato l’incubo della seconda guerra mondiale, l’Europa si risveglia profondamente ferita non solo dalle devastazioni materiali, ma molto di più da quelle interiori e spirituali. Tre fratelli, di nobile famiglia, ritornano a casa e ritrovano quella “chiarezza della sera”, dopo che la terra ha cessato di essere in collera con i suoi abitanti e la vita torna a fiorire nel grembo di una giovane donna, in cui ella riscatta, insieme al proprio passato, la dannazione della guerra e della morte dipinta nella figura del parroco del villaggio Senzanome (sine nomine) che ha consumato la sua “Missa” crocifisso sulla porta della sua chiesa.
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Intervista a Mons. Diego Coletti, vescovo di Como, di Dante Balbo |
Biografia dell'autore
Ernst Wiechert
Ernst Wiechert nacque il 18 maggio 1887 a Kleinort, nella Prussia orientale. Il paese natìo e la professione del padre, funzionario dell’amministrazione forestale, furono determinanti per imprimere nel suo animo una grande sensibilità per la natura e per quel paesaggio immoto di acquitrini e brughiere che fa da sfondo alla sua poetica. Laureato in lettere a Könisberg, si dedicò all’insegnamento e alla produzione letteraria. Quando cominciò ad opporsi al nazismo fu allontanato dalla scuola e, nel 1938, avendo preso posizione in difesa di un pastore evangelico perseguitato dal regime, fu arrestato e internato a Buchenwald dove trascorse un intero anno. Venne rilasciato, ma fu sottoposto alla vigilanza della Gestapo. Questa esperienza lo segnò profondamente e non è difficile individuarne l’influsso anche sull’aspetto tacitamente autobiografico del presente romanzo. Terminata la guerra, si trasferì in Svizzera, presso Zurigo, dove lavorò alla stesura di Missa sine nomine fino a poco prima della sua morte, avvenuta il 24 agosto 1950.