Il 27 gennaio 1540 muore Angela Merici; il 14 aprile 1546 è pubblicata la Bolla papale di approvazione della Compagnia di sant’Orsola. In questi sei anni il clero e l’aristocrazia bresciana tentano di normalizzare la Compagnia di sant’Orsola, riportando le vergini in clausura ed annullando le intuizioni più innovative che lo Spirito aveva suggerito ad Angela. A difendere l’idea originaria della Merici si adopera un laico, Gabriele Cozzano, per anni segretario della Santa, che «conoscendo egli la mente della Fondatrice» e considerandosi «Protettore della Compagnia», si sente obbligato a spiegare e a giustificare l’originalità e la legittimità della nuova forma di vita.
Le lettere qui pubblicate - testo originale e traduzione in italiano corrente a fronte - sono scritte dal Cozzano, con uno stile appassionato e talvolta eccessivo, ma esprimono certamente la mens e lo spirito di Angela Merici. Caso alquanto singolare: un uomo, un laico, si fa difensore del progetto originario di fondazione di una donna che vuol salvare la «laicità» della sua Compagnia. Davvero le vie di Dio sono infinite.
Le lettere qui pubblicate - testo originale e traduzione in italiano corrente a fronte - sono scritte dal Cozzano, con uno stile appassionato e talvolta eccessivo, ma esprimono certamente la mens e lo spirito di Angela Merici. Caso alquanto singolare: un uomo, un laico, si fa difensore del progetto originario di fondazione di una donna che vuol salvare la «laicità» della sua Compagnia. Davvero le vie di Dio sono infinite.