fbevnts Presentazione del libro Sulle tracce dell'Assente
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Presentazione del libro Sulle tracce dell'Assente

il 15 feb 2025 dalle ore 16.30 alle ore 18.00 - Àncora Store Milano, Via Pavoni 12, Milano
Giovanni Battista Magoni, direttore di Àncora Editrice, dialogherà con Enrico Tosi, editor di Àncora, su Krzysztof Kieslowski (Varsavia, 1941-1996), il grande regista, sceneggiatore, scrittore e documentarista polacco.
Presentazione del libro Sulle tracce dell'Assente

Il libro di Giovanni Battista Magoni fruga nella monumentale opera del Decalogo, nei Tre Colori (Film Blu, Film Bianco e Film Ros- so) e nella Doppia vita di Veronica di Krzysztof Kieslowski (Varsavia, 1941-1996), il grande regista, sceneggiatore, scrittore e documentarista polacco, riconosciuto universalmente come uno dei più grandi autori della storia del cinema. L'autore, per rivelare la passione del cineasta per l’umano vi individua dei rimandi metafisici di un fondamento che sembra assente, ma che in realtà interagisce nella storia. Il grande regista polacco non è politico né esistenzialista, non è moralista né spiritualista, non è cattolico ma neppure ateo, non è sociologo ma nemmeno intimista, non è razionalista puro, non è storico ma neppure simbolista. Ben disinfettato, insomma, da tutti gli «ismi». Eppure tutti questi motivi traspaiono, poi, dialetticamente, come per emanazione, da uno dei più formidabili tessitori della storia del cinema, da un cercatore instancabile di quell’Oltre, cui tutti aneliamo.


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Sulle tracce dell’Assente

Metafisica del quotidiano nel cinema di Kieślowski

Giovanni Battista Magoni

pagine: 272

«Io filmo l’intimo, io filmo la metafisica». Così disse di sé Krzysztof Kieślowski (Varsavia, 1941-1996) il grande regista, sceneggiatore, scrittore e documentarista polacco, riconosciuto universalmente come uno dei più grandi autori della storia del cinema. Questo libro fruga nella sua monumentale opera del Decalogo, nei Tre Colori (Film Blu, Film Bianco e Film Rosso) e nella Doppia vita di Veronica per rivelare la passione del cineasta per l’umano e vi individua dei rimandi metafisici di un fondamento che sembra assente, ma che in realtà interagisce nella storia. Direttamente, il grande regista polacco non è politico né esistenzialista, non è moralista né spiritualista, non è cattolico ma neppure ateo, non è sociologo ma nemmeno intimista, non è razionalista puro, non è storico ma neppure simbolista. Ben disinfettato, insomma, da tutti gli «ismi». Eppure tutti questi motivi traspaiono, poi, dialetticamente, come per emanazione, da uno dei più formidabili tessitori della storia del cinema, da un cercatore instancabile di quell’Oltre, cui tutti aneliamo.
22,00 20,90


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