Libri dell'autore
San Francesco e le lodi
Atti dell’VIII Convegno di Pozzuolo Martesana - 14 ottobre 2017
Marco Ballarini, Paolo Bartesaghi, Milvia Bollati ...
pagine: 112
I Quaderni Francescani editi dall’Associazione Cardinal Peregrosso raccolgono gli Atti dei Convegni che si tengono con cadenza annuale a Pozzuolo Martesana nella chiesa di San Francesco. Santa Chiara, nel suo Testamento, accenna a scritti accompagnati da melodia che san Francesco aveva composto per le clarisse di San Damiano. L’indicazione di santa Chiara, confermata anche dalla autorevole testimonianza della Compilatio Assisiensis, ha avuto pieno riconoscimento con il rinvenimento della breve esortazione in volgare Audite poverelle: lauda riportata alla luce nel 1978 dal padre Giovanni Boccali e che viene studiata nel primo saggio. A Chiara e alle sue sorelle Francesco indica il cammino da percorrere per una esistenza vera e autentica, guidata dallo Spirito del Signore, e attenta alle necessità del prossimo. Il secondo saggio sposta l’attenzione su altri testi, tra cui la lettera di frate Elia scritta all’indomani della morte di Francesco o le biografie di Tommaso da Celano e di san Bonaventura: sono canti – commossi e affettuosi – di lode e di celebrazione delle virtù del Santo. Nella conclusione del suo scritto l’autore evoca anche il Cantico, le Lodi di Dio altissimo, la Regula non bullata e la Lettera ai fedeli, in cui è Francesco a lodare Dio, con rendimento di grazie per tutti i Suoi doni. Le Laudi in onore di Francesco presenti in Guittone d’Arezzo e Iacopone da Todi sono l’argomento del saggio successivo. Guittone, il primo a strutturare le sue poesie in un ‘canzoniere’ e probabile inventore della lauda, nel’unico componimento dedicato a Francesco, pur avvertendo i limiti della parola umana, si impegna a cogliere la grandezza cosmica del Santo. Francesco quindi è visto nella totale assimilazione a Cristo, attraverso le stimmate. Diversa la posizione di Iacopone nelle due laudi francescane. A Iacopone manca la francescana accettazione della comunione con tutte le creature. Ma l’uomo – pur nella sua nullità – può incontrare la Divinità perché Dio si è fatto uomo. In qualità di riformatore religioso, Francesco offre il modello di come sottrarre il mondo al maligno, mentre le stimmate sono l’immagine perfetta dell’unione con Cristo, della identificazione con il crocifisso. Due componimenti in onore di Francesco sono presenti nel Laudario di Cortona, oggetto di segnalazione nel quarto e ultimo saggio. Il Laudario di Cortona ha il pregio di avere una prima parte in cui oltre al testo c’è anche l’accompagnamento musicale. San Francesco è presentato solo a partire dalla conversione. Tra i momenti più significativi della sua vita si insiste soprattutto sulla fondazione dei tre ordini, sulle stimmate e sui miracoli. Le quattro relazioni si intrecciano quindi a formare l’immagine di un santo tutto compenetrato in Dio e, insieme, vicinissimo all’uomo.
I Fioretti
Atti del V Convegno di Pozzuolo Martesana 11 ottobre 2014
Marco Ballarini, Ruggero Favaretto, Edoardo Fumagalli ...
pagine: 160
I Quaderni Francescani editi dall’Associazione Cardinal Peregrosso raccolgono gli Atti dei Convegni che si tengono con cadenza annuale a Pozzuolo Martesana nella chiesa di san Francesco. Il presente volume si incentra sui Fioretti, che sono un volgarizzamento degli Actus beati Francisci et sociorum eius. La prima relazione si incarica di mostrarne i rapporti e indica le incertezze che ancora permangono su cronologia e autori delle due opere. Le pagine successive analizzano le Considerazioni, corposa appendice ai Fioretti che costituisce un prezioso documento per la comprensione del significato delle stimmate, segno della conformità a Cristo, valevole per ogni cristiano, e dono speciale e specifico per san Francesco. Alla “vera letizia” è dedicato il terzo saggio, che esamina vari testi francescani, oltre ai Fioretti. Procedendo per via negativa, con l’indicazione cioè di quanto non rappresenta la vera felicità, si giunge alla scoperta della autentica gioia cristiana di chi segue Cristo accettando integralmente la logica della croce. Il contributo conclusivo adotta una prospettiva storica e mostra come nella prima metà del Novecento i Fioretti siano stati letti dagli studiosi come testo particolarmente utile a far riflettere sui problemi del tempo. Opera che rivela dunque una grande ricchezza, pur nel suo carattere agiografico.