Bookcity Milano 2023 - Il tempo del sogno: desiderio e attesa
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Bookcity Milano 2023 - Il tempo del sogno: desiderio e attesa

il 18 nov 2023 dalle ore 17.00 alle ore 18.30 - Auditorium San Fedele, Via Hoepli 3, Milano
Andrea Dall’Asta sj e Luca Frigerio si confronteranno su uno dei più grandi pittori statunitensi del XX secolo: Edward Hopper.

Andrea Dall’Asta sj (Direttore Galleria e “Museo San Fedele. Itinerari di arte e fede”) e Luca Frigerio (giornalista e scrittore, redattore dei media della diocesi di Milano, per i quali cura la sezione culturale) si confronteranno su uno dei più grandi pittori statunitensi del XX secolo: Edward Hopper, noto per le sue scene di vita quotidiana dell’America rurale e urbana. Per Bookcity saranno rilette alcune sue opere, valorizzandone la dimensione “metafisica” che appare sempre sospesa nell’attesa di qualcosa (o di qualcuno?) e mettendole a confronto con i temi di alcuni maestri dell’arte, da Caravaggio a Andy Warhol.

Seguirà un percorso nel “Museo San Fedele. Itinerari di arte e fede” che condurrà il pubblico nella cripta secentesca della Chiesa di San Fedele. Qui, i due relatori commenteranno una scultura del XVI secolo del Bambaia, “Il Vescovo Lorenzo Toscani giacente”, e “Concetto spaziale 1961” di Lucio Fontana. Entrambe le opere evocano la dimensione del sogno come desiderio: l’attesa del risveglio della resurrezione, per la statua del Vescovo; l’attesa di entrare attraverso il taglio per esplorare il mistero del mondo, per l’opera di Fontana.


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Edward Hopper

Desiderio e attesa

Andrea Dall'Asta

pagine: 208

Introverso, schivo e riservato, Edward Hopper (1882-1967) è stato un grande pittore, interprete dell’uomo del XIX secolo. Dipinge scene di vita quotidiana, in modo apparentemente semplice e banale, eppure le sue immagini suscitano un interesse e un fascino del tutto particolari. Le sue opere appaiono infatti inafferrabili, misteriose e segrete. Se è stato talvolta considerato come il vate dell’introspezione, della solitudine o ancora della malinconia, le sue tele aprono a un futuro capace di interpellare ciascuno di noi. Hopper va ben oltre una lettura pessimista e orizzontale, per indicarci una via ben più complessa e articolata che apre sentieri imprevisti, in cui l’individuo si dischiude alle dimensioni più profonde dell’essere umano: il desiderio e l’attesa. Con la fine delle grandi narrazioni, delle fedi religiose e politiche che hanno alimentato i secoli passati, Hopper esorta a lasciarci esporre alla «visita della luce», situando la nostra vita in un orizzonte di senso. Le sue tele diventano così apparizioni, vere e proprie «teofanie».
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