Libri dell'autore
L'onnipotenza imperfetta
Teologia secolarizzata nel Doctor Faustus di Thomas Mann
Veronica Piccolo
pagine: 352
La società fortemente laicizzata del primo Novecento, sulla scia delle riflessioni inaugurate da Freud, relega alle porte dell’inconscio la sacralità e il mito. Molti artisti, alla ricerca di un nuovo messaggio e di una nuova forma che lo legittimi, riscoprono così la Sacra Scrittura come paradosso e ne fanno l’oggetto di un’arte che, allontanatasi dalla celebrazione del divino, ha l’esigenza di rivestirsi del sacro per rinnovarsi. La lettura a cavallo tra analisi letteraria e ricostruzione storica del Doctor Faustus, opera-confessione di Thomas Mann, svela come questa tensione latente nel romanzo moderno nasconda un processo di autoanalisi tutt’altro che indolore. Nelle vicende del giovane Leverkühn è riconoscibile non solo la fisionomia di un teologo mancato, della sua dannazione “estetica” e di una Salvezza ambigua, ma anche il volto di un Creatore estraneo all’uomo, un Dio inibito dal paradosso dell’impotenza di fronte a una delle più abnormi sofferenze umane: quella della Shoah.
